domenica 12 febbraio 2012

Una poesia in sospeso per mesi

Prima di venir completata una decina di giorni fa, questa poesia è rimasta incompiuta e "in sospeso" per circa due mesi.
Non sono ancora pienamente soddisfatto di quel che ne ho tirato fuori, principalmente perché alla fin fine son cambiate le sensazioni che ci stavo "mettendo dentro".
Magari potrete apprezzarla più di quanto non faccia io.


Quanto per gli altri è soltanto un sussurro,
Lo sento gridare
Come la furia d'un demone dentro
Di me. Nelle cose
Note del vivere nostro, io scorgo
Gli ambrati riflessi,
Caldi di mille pensieri e speranze,
Dei sogni dell'uomo.
Provo emozioni diverse da voi, che
Strisciate la vita
Sempre sull'oggi, ignorando i rintocchi
Di ieri, voi ciechi ai
Voli sottili nei quali risplende il
Domani, voi ignavi
Verso quei sogni nei quali saggezza
Dimora, voi stolti,
Sempre convinti dell'essere in giusto,
Voi saldi nel nulla,
Vuoti di mente e morale, voi tutti
Dall'animo spento.
Vivo nel dubbio, incertezza è compagna
Fedele, la sola
Forse che possa accettare, accettarmi.
Ma ditemi adesso:
Siete sicuri di vivere voi per
Davvero? Pensate
Quello che fate, tirare a campare, al
Piacere ed al nulla,
Essere degno d'un uomo? Sprecate
La vita campando,
Quasi che foste dei porci votati al
Macello, ignorando
Cosa potreste provare se solo,
Scopertivi umani,
Foste disposti a donarvi a quei dubbi
D'incerto sentire,
Dolci ricordi dell'oggi sognato,
Nei quali si perde
Sempre la mente che, libera, vaga
Sperando e soffrendo.

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