lunedì 14 aprile 2014

E nell'oscuro sotterraneo non giunse mai la luce

Qual è l'effetto conseguito dedicandosi alla creazione di qualcosa senza fine né funzione? Cosa producono le risorse, il tempo e le energie investiti in tale direzione, nel caso in cui non sia fruttifero di per se stesso il loro semplice dispendio?
Per entrambe le domande esiste una sola risposta: nulla. Non serve a niente dedicarsi a una attività "improduttiva" che non generi in noi un qualche piacere o che non abbia qualche effetto positivo per il semplice fatto di esserci dedicati a essa (esempio: a pochi servirà mettere sul curriculum "faccio 100 ripetute di squat al giorno", ma tutti quelli che lo fanno ne trarranno profitto in termine di forma fisica*).
La conseguenza logica di questo ragionamento è una sola: a che pro dedicarmi allo sviluppo di qualcosa che io so già non userò, un gioco che ricade in una nicchia già ampiamente occupata da altri prodotti per il cui sviluppo sono state profuse energie maggiori di quelle che io sono in grado di dedicarvi, un gioco che per ora ha destato ben poco interesse?
Sì, la rete è piena di giochini e giochetti di ruolo amatoriali, perché ogni giocatore sente il bisogno di diventare autore e di diffondere in un modo o nell'altro il suo prodotto; i più sono boiate pazzesche, alcuni sono semplicemente giochi che vanno incontro ai gusti di chi li ha creati ma che a pochi altri andranno totalmente a genio. Ma in definitiva il creare un gioco che non si ha intenzione di giocare e che non dice troppo di nuovo è un'operazione che appaga esclusivamente il proprio narcisismo. Un'operazione che, in verità, ho compiuto spesse volte in passato: guardate sotto l'etichetta giochi "della casa", ci sono diversi dubbi e discutibili regolamenti a opera del sottoscritto - e non sono neppure gli unici che ho creato. Direi che sono cresciuto oltre questa fase di puro appagamento personale, specialmente perché nel momento in cui consideri che l'unico scopo d'un qualcosa è appagare il tuo narcisismo quella stessa attività diventa sgradevole per il tuo amor proprio, poiché ti sbatte in faccia tutta la pochezza intrinseca nel tuo dedicarsi a essa.

Per questo, signore e signori, il progetto di sviluppo di Nell'Oscuro Sotterraneo, NOS per gli acronimofili e i latinisti a fuffo, viene ufficialmente interrotto.
Perché stavo sviluppando un gioco che io stesso non avrei giocato, essendo ormai fermo da mesi col GdR e con poche possibilità di riprendere nel breve periodo.
Perché stavo sviluppando un gioco di cui avrebbero benissimo fatto le veci alcune regole opzionali per qualsiasi gioco old school o quasi.
Perché il progetto, a riprova del suo esser superfluo, è stato praticamente ignorato dalla community OSR italiana e ha ricevuto solo timidi apprezzamenti da parte di persone di certo benintenzionate, ma che non sono certo appassionati di old school e il cui gradimento è piuttosto educato gradimento nei confronti di qualsiasi "novità ludica" a prescindere dall'utilità o auspicabilità della stessa.
Perché, in sostanza, l'unico scopo del lavorare a Nell'Oscuro Sotterraneo finiva per essere quello di poter dire: "C'è un nuovo gioco col mio nome in circolazione." Che poi questa circolazione fosse nulla, che questo gioco non essendo playtestato decentemente finisse per essere viziato da bug imponderabili, che un'esperienza di gioco simile si potesse ottenere in mille altri modi meno dispendiosi in termini di tempo ed energie e molto più premianti in termini di diffusione, tutto ciò sembrava passare in secondo piano. Solo che ho cambiato punto di vista, e ora il primo piano di tutti questi fattori getta un'ombra indiscreta sullo sforzo precedente.

Perciò NOS si conclude qui e ora, come una struttura regolistica in parte giocabile e in parte no diffusa sui post del blog degli ultimi mesi. Se qualcuno vorrà prenderlo in mano sarà il benvenuto, ma per quanto mi riguarda è un capitolo concluso, un capitolo che ho sbagliato a voler sviluppare come tale senza accontentarmi di farne piuttosto un capoverso.

* beati loro che ci riescono, beninteso...

2 commenti:

  1. In ogni caso, un progetto appassionato che non giunge al termine è sempre un peccato... :(

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  2. Hai ragione, ma in questo caso temo che sia stato più un peccato essermi dedicato a questo e non ad altri progetti, purtroppo. :/

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