venerdì 18 aprile 2014

Vite nel vento

Le nostre vite sono come gli intrecci delle foglie che danzano nel vento.
Proprio come le foglie, le vite si sfiorano e si uniscono e si congiungono e si allontanano senza sosta, talvolta seguitando con apprensione la fuga d'altri, talaltra accettando lo scorrere e l'inesorabile crescita d'una distanza un tempo colmabile dallo sfiorarsi delle dita, lo spalancarsi d'un abisso un tempo imponderabile.

Persone che sono state parte integrante della nostra vita se ne allontanano come le più remote delle comparse. A volte si allontanano, a volte ci allontanano, e altre volte ancora siamo noi che le allontaniamo. Perché anche noi, nella vita degli altri, siamo comprimari che possono diventare comparse, esili foglie che aspirano all'essere coprotagonisti in un copione mutevole e impietoso.
Il vento e la vita ci trascinano, ci avvicinano, ci fanno sfiorare e poi ci spingono lontano, in un arazzo etereo e mutevole che nessun ritrattista potrebbe mai fissare su tela, poiché è nel divenire mutevole e incostante che si trova la sua più intima essenza.

E quando il soffio ci ha spinto lontano dalle foglie con cui condividevamo la danza, quando altre ne abbiamo allontanato noi stessi, inconsapevoli o per disegno cosciente, quando ancora siamo lontani da quelle che diverranno le nostre compagne di volo e ci troviamo, soli, nell'occhio del vento, viene da chiedersi se quell'ululato sofferto provenga dallo stesso vortice che ci trascina o non risalga piuttosto dalle nostre gole di animali feriti.

Nessun commento:

Posta un commento