venerdì 17 ottobre 2014

Idee embrionali di ambientazione per D&D 5^ edizione

Se quella che ho proposto alcuni giorni fa è stata una rozza bozza di ambientazione abbozzata caratterizzata dal suo essere trash, filologicamente corretta quanto un complottaro sotto acidi, scientificamente rigorosa quanto una televendita e così profondamente trash che devo scrivere "trash" ancora una volta - trash -, in questo caso le cose sono molto diverse.

Il fatto è che da quando ho messo occhio sul manuale del giocatore della 5^ edizione di D&D mi sta frullando in testa qualcosa, qualcosa che è sia una avventura che una ambientazione, qualcosa che è probabilmente una ambientazione pensata per giocarci un certo tipo di avventura.
L'idea di base è che sia una ambientazione "cucita" sulla 5^. Cosa che, se da un lato ne limiterà la longevità a una singola edizione (come si suol dire, 'stocavolo), dall'altro farà sì che tutto sembri incastrarsi perfettamente senza bisogno di adattamenti o incoerenze (come giocare un mago krynniano con un sistema non vanciano di incantesimi?); ogni classe, ogni razza, ogni creatura avrà un suo perché. Nel contempo alcune cose tipiche di D&D verranno un po' rivisitate, come ad esempio i pantheon da ennemila dei (sostituiti da pochi dei e da uno stuolo di esseri adorati come tali di dubbia condizione).
Più in generale, sarà un classico mondo a la D&D classico virato su toni decisamente più cupi e cinici, con una tinta molto dark fantasy andante. Esempio? Pochi "miracolanti", ovvero chierici guaritori veri e propri, e tanti sacerdoti laici; i guaritori veri e propri funzionano di fatto come fornitori di cure che costruiscono a fornire la base di potere dell'autorità religiosa: un povero può ricevere le cure gratuite, ma con "liste d'attesa" abbastanza fastidiose, mentre le cure fornite ai ricchi vengono lautamente pagate in denaro e favori.
Riprendendo il paragone cromatico, è come se volessi dare tinte realistiche e sporche a un disegno realizzato a colori sgargianti. Quasi nel senso letterale della parola: perché per creare questa ambientazione ho deciso di partire da La Contea di Springwater, una "spensierata" (più o meno) ambientazione old school che avevo ideato per una delle mie tante campagne abortite ai tempi in cui la mia scimmia ludica si chiamava La Marca dell'Est.


"Ciao, siamo un party di avventurieri allegri e spensierati in un mondo che ha bisogno di eroi e che li tratta e riconosce come tali." =)
"Deh, noi tapini. Se sei un eroe è probabile che chi detiene il potere decida di sfruttarti per i propri scopi, ed è difficile potersi fidare veramente di qualcuno. Il mondo è un posto brutto pieno di dissenteria e denti marci, dove per la cronaca tutti quanti puzzano come caproni."






Come accenno nel titolo, per ora sono alle idee embrionali: molto deve prendere ancora forma, perché il mio estremo perfezionismo mi impone di pensarci a lungo prima di prendere una decisione. Per dire, devo organizzare un modo per armonizzare quanto c'è scritto sul manuale dei mostri riguardo alle diverse ere (ottimo, a riguardo, questo riassunto) con i cicli divini con cui stavo pensando di caratterizzare l'ambientazione - sostanzialmente qualcosa che fonde Legge e Caos moorcockiani e i Guardiani della Legacy of Kain, per dirla in soldoni.
Intanto, posso fornirvi un piccolo estratto dello status quo da cui penso di far partire l'avventura che ho in mente di giocare.
Prendetelo come quello che è: un teaser fatto (male) e finito (peggio).



"Anno cinquecentoventiquattresimo dall'Ascensione, è trascorsa quasi una decade da quando con l'Atto di Potestà la Contea di Aquavernalis si separò dal regno.

Sei anni or sono l'Arciduca Lucius I, in precedenza Conte Regale, colui che col beneplacito della Chiesa dei Celesti proclamò lo scisma, incontrò la morte in battaglia contro i predoni del mare occidentale. Sul trono di Aquavernalis siede da allora suo figlio Lucianus, divenuto Arciduca ad appena nove anni; data la minore età del sovrano il potere è di fatto detenuto dalla Duchessa Madre e dai di lei consiglieri laici e religiosi.

La mancanza di un potere centrale stabile ha fatto sì che il banditismo fiorisse senza alcun controllo, rendendo insicure anche le vie di transito maggiori più periferiche. Di contro, i barbari delle steppe e le armate del regno incombono sui confini, mentre il Maragiato Elfico e il Regno Sotto Le Montagne iniziano a rivedere le proprie posizioni di neutralità nel conflitto fra le nazioni umane.

E, intanto, su tutto si estende l'ombra del prossimo eone, allorché la bilancia cosmica dell'Equilibrio penderà nuovamente da un lato e, fra le ceneri di mille conflitti, il mondo verrà nuovamente sommerso nel sangue di dei e mortali."


Quando e come questa ambientazione prenderà forma, come "se" prenderà forma, non so dirvelo. Se lo farà, però, sarà qualcosa di entusiasmante. Almeno per me.

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