sabato 13 giugno 2015

L'addio

Tutto quel che inizia finisce. Una frase così banale che compariva anche nel trailer di un film.
E allora cosa? E allora si va avanti, perché la vita va avanti comunque. Conservando i bei ricordi dei bei momenti, ma senza idealizzare ciò che di ideale non aveva poi tanto.
E, magari, ci si compone qualche verso ispirato.


Ardono fiamme di rosso scarlatto
Nel fuoco ogni passione si consuma,
Scompare. Fata di smeraldo
Il mio conforto.
Addio.

Solo cinque versi, sì; due endecasillabi non canonici, quindi un progressivo contrarsi del verso, una contrazione che lascia spazio soltanto a un definitivo saluto finale.
Fuor di verso, durante l'incontro che segnò l'inizio del (ri)accendersi delle passioni, lei mi donò un braccialetto, uno di quei braccialetti di tela che tanto si usano nelle estati, venduti da ambulanti vari. Sono passati circa cinque mesi da allora, e ancora ce l'avevo al polso, anche quando tutto è finito.
Fino a ieri.
Perché amo i gesti teatrali, no?
Perciò ieri il braccialetto è stato strappato a mani nude, strappato con forza come una corda che si spezza trascinando con sé l'amore, ed è stato gettato nel camino, fra i resti di un vecchio fuoco. Una abbondante dose d'assenzio rosso è stata versata sulla legna e sul bracciale, impregnandolo di aromi, ricordi e alcool.
E, mentre mi bevevo un assaggio di assenzio verde, la fata verde dei poeti andati, ho gettato un fiammifero nella pira dell'amore.
Sono rimasto a contemplare le fiamme fino a che non si son spente.
E' finita.

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