sabato 2 settembre 2017

Dopo un lustro, Custode dei Segreti di Slaanesh dipinta e pronta all'uso (scratchbuilt Keeper of Secrets of Slaanesh)

Ci ho messo molto tempo, davvero tanto, tanto tempo, se considero che ho iniziato a modificare il pezzo nel 2012.

Ma, d'altro canto, quando mi sono messo a lavorarci sul serio sul serio l'ho finito, e soprattutto sono riuscito a finirlo il 31 notte prima di coricarmi. Entro agosto.
E' un traguardo superato, per quanto miserrimo.

Una cosa che ho pensato di fare, per questo come il non ancora terminato pezzo gemello, è stata realizzare diverse fotografie anche dei lavori in corso, non solo del pezzo ultimato: una sana abitudine che, da che pubblico sul blog, avevo iniziato a perdere.

Questo, ad ogni modo, era lo stato dei pezzi qualche giorno fa: deciso definitivamente il colore degli elementi freddi sul principe demone di Khorne, avevo deciso di accompagnare al demone maggiore di Slaanesh un piccolo elemento scenico, un segnalino obiettivo senza troppe pretese fatto riciclando la basetta di una demonetta-statua e la spada che, in origine, doveva andare nella mano del demone.







La vittima sacrificale, almeno a livello pittorico, era già pronta. Ma mi sembrava che mancasse qualcosa, un piccolo tocco demoniaco e inquietante, un piccolo "questi tentacoli, magari?"

Parimenti, la maschera del demone non poteva essere semplicemente bianca, serviva un qualcosa di ulteriore, magari qualcosa di viola e luccicoso che trapelava da sotto, forse la vera essenza del demone seduttore rivestito di carne fittizia.



Sì, decisamente sì.



I colori, ad ogni modo, erano decisi.



Volendo finire almeno un pezzo entro tempi non biblici, ho trascurato il principe demone di Khorne, limitandomi a dare qualche ritocco mentre invece ci andavo pesante con la demone(ssa?).






 Finalmente, il pezzo concluso.








L'arte è ancora lunga: devo diventare uno scultore più paziente, capace di concretizzare davvero le mie idee, e devo diventare un pittore dal tratto più pulito.



Ho bisogno di padroneggiare la giusta diluizione del colore, che ora mi risulta difficile da raggiungere senza poi trasformare il colore in una tinta colante che spesso fa più danni rispetto a un colore secco.



Tutte criticità emerse da questo lavoro più che da altri.
Però cacchio, è un lavoro grandioso del quale posso andare fiero!



La piccola spada-obiettivo, ad ogni modo, è stata di certo più facile da dipingere.




Ed eccola qua, la custode, con due demonette di Slaanesh. Alla fine è una grossa soddisfazione aver completato un lavoro che davo per scontato avrei sempre visto a metà nel cassetto della vergogna.



Aggiornamento dopo un giorno, o "la nostra soddisfazione non implica il gradimento altrui, ma anche dalla merda che alcuni spalano possono nascere fiori o, quantomeno, erbetta".


Dire che il pezzo e la mia autostima sono stati martellati di critiche, spesso mosse con la delicatezza e l'educazione di una nutria vissuta nel ghetto dei ratti, è dire poco. Però, quando le critiche sono state mosse in maniera accorta, ho realizzato oltre ai limiti tecnici del pezzo uno, per così dire, "contenutistico": per me che l'ho ideato è ovvio che si tratti di un demone che salta fuori dalla terra a metà evocazione, con forme seducenti perché la forma adottata non è quella reale ma un aspetto illusorio; non così per chi vede un pezzo con una gonna enorme che si confonde nel terreno.

E' così che sono nati alcuni piccoli ritocchi.


La questione più urgente era far capire meglio che, uscendo il demone dal terreno, la sua gonna è in realtà uno strato di roccia come quella della basetta.


Ho deciso quindi di inserire su tutto il grigio dei sassi e delle macchie d'erba. Ora, se non altro, il fatto che stia uscendo dal terreno appare più evidente.


Un'altra cosa che ho fatto è stata armarmi di penna da modellismo, santa pazienza e tracciare alcuni tatuaggi sulla pelle, per rendere meno vuoto lo spazio.




E questa è la foto migliore che sia riuscito a scattare. Sì, come fotografo faccio schifo; il pezzo, in foto, è circa il doppio di quanto sia realmente, eh.
Dal vivo, se non si fosse capito (ché c'è chi era convito la base fosse una Barbie, essendo evidentemente poco esperto di scala e dimensioni relative), il pezzo è alto sì e no una spanna, tutto compreso; in linea coi nuovi demoni maggiori, quindi.



Non è un lavoro perfetto, indubbiamente; ma è una cosa che faccio come passatempo, dopotutto, e come passatempo secondario. Però sì, le critiche da parte di chi forse sente il bisogno di sputare altrove il veleno che lo rode da dentro tendono a far male. Ma che posto sarebbe internet senza il malessere seriale?

2 commenti:

  1. Risposte
    1. L'ortografia impone di iniziare con la maiuscola e non con la minuscola. I puntini di sospensione vanno altresì impiegati esclusivamente in numero di tre.
      Questi sono i veri orrori, ché già in seconda elementare dovevano essere corretti. Se tu, anonimo commentatore, sei un bambino di sette anni, sono ancora perdonabili; ma se sei più grande ti suggerisco di studiare la lingua e l'ortografia italiana prima di perdere tempo a insultare il prossimo tramite internet. :)

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